Sarracenia

Scheda di Coltivazione

 


Sarracenia minor

 

Le sarracenie sono piante native del Nord America, diffuse soprattutto a sud del Canada e Stati Uniti.  Le specie appartenenti a questo genere sono  S. alata, S. flava, S. leucophylla, S. minor, S, oreophila, S. psittacina, S. purpurea e S. rubra. Queste specie sono spesso molto eterogenee al loro interno, e si possono suddividere in molteplici sottospecie, forme e varietà.

Distribuzione del genere Sarracenia

 

In natura queste piante crescono nelle torbiere e nei terreni acidi molto umidi. Alcune specie come Sarracenia purpurea e psittacina, hanno ascidi prostrati e vivono in condizioni semi-acquatiche con l'acqua che arriva fin quasi sopra il rizoma. Altre specie, come la rubra, amano meno i ristagni e preferiscono essere bagnate abbondantemente da sopra con solo pochi centimetri di acqua nel sottovaso.

Vivendo in ambienti paludosi e quindi aperti, hanno assolutamente bisogno di luce solare diretta per più tempo possibile durante la giornata.

Gli insetti vengono attirati grazie ai vivaci colori e alle secrezioni zuccherine molto profumate prodotte all'apertura dell'ascidio. Una volta che l'insetto cade all'interno della trappola, le pareti lisce e cerose e la forma a imbuto gli impediscono di risalire. A quel punto la pianta uccide la preda per annegamento o con degli enzimi digestivi che le permettono di assimilare le sostanze nutritive di cui ha bisogno.

Le sarracenie fioriscono una volta all'anno, in primavera, quando hanno raggiunto l'età matura e soltanto dopo aver avuto un giusto riposo invernale.

 

Fiore di Sarracenia

 

VASI

Il vaso ideale per le sarracenie è l'idrovaso, in modo da poter tenere sempre un livello di acqua piuttosto elevato. Vanno bene vasi di plastica di colore chiaro, meglio se bianco, in modo da non attirare troppo il calore prevenendo così il surriscaldamento delle radici della pianta.

Ottimi i vasi in terracotta poichè grazie alla traspirazione riescono a mantenere le radici più fresche. La terracotta purtroppo, essendo molto porosa, tende ad assorbire e a trattenere le impurità come i fertilizzanti e altri veleni, per cui i vasi che andrete ad utilizzare per le piante carnivore dovranno essere acquistati nuovi.

Il vaso deve essere ampio poichè la pianta tende a crescere molto e necessita quindi di spazio.

 

Vespa intrappolata in una Sarracenia flava 


SUBSTRATO

Il substrato classico per le sarracenie è torba acida di sfagno + perlite in proporzioni 1:1

La torba deve avere dei valori precisi:

PH: inferiore a 5

Materia organica: superiore a 90%

azoto: inferiore a 1%

La perlite non è obbligatoria ma può essere sostituita con sabbia di quarzo o ghiaino di quarzo, facilmente reperibili nei negozi di acquari.

Per favorire l'assimilazione dei minerali come ad esempio il potassio, si può aggiungere al terreno un pizzico di vermiculite.

  

Ascidio di Sarracenia leucophylla

 

ACQUA

L'acqua deve avere un residuo fisso inferiore 50. Va bene l'acqua demineralizzata, l'acqua da osmosi inversa (acquistabile nei negozi di acquari), l'acqua piovana o anche l'acqua oligominerale. Anche l'acqua dei deumidificatori può andare bene ma prima bisogna accertarsi che dalle linguette di condensazione non vengano rilasciati pericolosi sali di metalli (come solfato di rame).

Acque più pesanti causano un innalzamento del ph della torba con conseguente proliferazione batterica e un aumento dell'azoto. Questo, sommato al cloro presente nell'acqua di rubinetto, con il tempo causa danni gravissimi alla pianta che possono concludersi con la morte o con periodi di malattia e crescita stentata che, nonostante i dovuti rinvasi e cure, possono prolungarsi anche per diversi anni.

Devono esserci sempre almeno 5 cm di acqua nel sottovaso in estate, mentre durante il riposo invernale va tolto il sottovaso accertandosi che il substrato sia sempre ben umido.

D'estate tutte le sottospecie di Sarracenia purpurea e i relativi ibridi con ascidi bassi amano avere le proprie trappole piene di acqua piovana. Consiglio quindi di riempirli nel caso il liquido presente al loro interno evapori.

La Sarracenia psittacina vive in ambienti in cui l'acqua scorre sopra la superficie del terreno. Infatti ha sviluppato degli ascidi a forma di boa, in grado di galleggiare quando l'acqua sale al di sopra del livello del rizoma, e con un sistema di cattura adatto a cibarsi degli insetti che vivono sulla superficie dell'acqua. Per questo motivo, è indispensabile coltivare questa pianta con un livello d'acqua molto alto, anche in inverno.

 

 Sarracenia psittacina nel ghiaccio




RINVASO

le sarracenie non amano il rinvaso, quindi è preferibile disturbare le radici il meno possibile ed eliminare il vecchio panetto di terra solo se questo emana cattivo odore o se la pianta ha altri problemi (parassiti, muffe, funghi).

Il periodo migliore per rinvasare è febbraio-marzo, quindi poco prima della ripresa vegetativa. Anche il mese di luglio, quando le piante sono in riposo estivo, è indicato per rinvasi e divisioni.

Il rinvaso va effettuato solitamente una volta ogni 1 o 2 anni, a seconda della crescita della pianta e della qualità della torba. Se la torba è di ottima qualità e l'acqua molto pura, si può rinvasare anche ogni 3 o 4 anni.

Quando si rinvasa una sarracenia è importantissimo tenere il rizoma in superficie e non infossarlo mai completamente. Ad esempio, il rizoma fotografato in basso andrà coperto di substrato solo per la parte inferiore, colorata di marrone. La parte verde deve essere lasciata all'aria. Se si invasano i rizomi troppo profondamente, saranno più soggetti a marcescenza e muffe. Solo la S. minor può essere piantata più profondamente nel terreno poichè in natura cresce anche in ambienti allagati.

Importante è anche impastare la torba e la perlite assieme all'acqua in un contenitore a parte prima di metterla nel vaso: quando si mette una pianta a dimora, lo si deve fare in un substrato già idratato e fradicio. Piantare una sarracenia in torba secca equivale ad ucciderla!

Un altro consiglio che vale per tutte le piante carnivore è quello di riempire bene i vasi di substrato, facendo anche sporgere una montagnola al di sopra del bordo del vaso, in modo che ci sia la maggior traspirazione possibile e meno ristagno di aria e acqua, fattori importanti per la buona salute delle piante.

 

Rizoma di Sarracenia appena diviso e pronto per la messa a dimora
 

TEMPERATURE

Le sarracenie sono piante temperate, quindi devono stare al caldo d'estate e al freddo d'inverno. D'estate vivono meglio a temperature non superiori ai 30 gradi, al di sopra di questa temperatura tendono ad andare in riposo estivo e a produrre ascidi filloidiformi o addirittura soltanto filloidi. D'inverno le piante seccano la parte aerea e vanno in riposo: la temperatura ideale varia tra gli 0 e i 5 gradi ma possono tollerare per brevi periodi anche ghiaccio e neve. Un'elevata escursione termica tra giorno e notte ravviva i colori di queste piante. 

Nei mesi invernali in cui fa molto freddo, è importante che il substrato non rimanga ghiacciato per più di 48 ore consecutive. Il problema infatti, è che se la terra diventa un blocco di ghiaccio, la pianta non è più in grado di assorbire acqua e rischia di morire di sete. Bisogna quindi ispezionare le piante spesso: se gli ascidi sono sodi la pianta sta bene, se appaiono molli al tatto bisogna ritirare la pianta in un ambiente non riscaldato e lasciare il vaso immerso in un secchio pieno di acqua fredda finchè non si scongela. Non mettete mai la pianta al caldo, nè accanto al termosifone o seccherà ancora di più. Non usate acqua calda o lo shock termico potrebbe avere effetti devastanti sulla pianta.

 

Sarracenia sotto la neve

 

LUCE

Le sarracenie nel loro ambiente naturale vivono in ampie torbiere, prive di alberi o altri ostacoli, e possono godere della luce solare dall'alba al tramonto.

E' fondamentale quindi che queste piante ricevano luce solare diretta per quasi tutto il giorno. In condizioni di scarsa luce vi sarà la mancata produzione di ascidi, la perdita della colorazione, la produzione di foglie deformi, fino alla morte della pianta.

 

RIPRODUZIONE

Le sarracenie sono piante che si riproducono facilmente per divisione del rizoma. Ogni apice vegetativo dotato di radice propria può essere diviso dalla pianta madre.

Anche la semina è un sistema semplice per riprodurre le sarracenie. L'unico inconveniente è che le plantule di sarracenia sono molto lente a crescere e quindi ci vuole molta pazienza per i primi 3 anni. Questi sacrifici però verranno ampiamente ripagati perchè le piante nate da seme sono uniche, si possono ottenere ibridi molto interessanti e veri e propri gioielli!

Per ottenere dei semi di sarracenia occorre avere una pianta in fioritura: la fioritura avviene in primavera, alla ripresa vegetativa dopo il riposo invernale. Quandop il fiore sarà sbocciato, si dovrà aspettare che le antere rilascino il polline che andrà a depositarsi al centro dello stilo a ombrello: avrà l'aspetto di una polvere o di minuscoli fili gialli. Con uno stuzzicadenti inumidito di olio d'oliva, si dovrà prelevare il polline dall'ombrello e depositarlo sugli stigmi. Gli stigmi si trovano ad ogni estremità delle cinque punte dello stilo a ombrello: assomigliano a dei dentelli con la punta bianca. Il polline si deve spennellare lì.

 

Se l'impollinazione è andata a buon fine, l'ovario si ingrosserà nel giro di poche settimane e in autunno, solitamente a ottobre, sarà maturo e i semi potranno essere raccolti. 

I semi di sarracenia hanno bisogno di una stratificazione per poter germinare: infatti maturando in autunno e spargendosi in inverno, sono programmati per germinare soltanto quando l'inverno sarà finito. Se vengono seminati in condizioni artificiali, senza l'influenza delle stagioni, non saranno in grado di percepire il segnale che permetterà loro di germinare.

Per avere la più alta percentuale di successo , i semi dovranno essere seminati a dicembre o a gennaio, in modo da effettuare una naturale stratificazione invernale. Altra tecnica da usare in caso di semina estiva è creare un "inverno artificiale" stratificando i semi di sarracenia nel frigorifero, avvolti in garze bagnate, per almeno un mese. Sconsiglio l'utilizzo del freezer cut, ossia della stratificazione in freezer per 48 ore, poichè è la tecnica che dà i più scarsi risultati.

Ovario maturo sotto la neve, è aperto e si vedono i semi


La semina si effettua in un composto di torba e perlite, con un paio di centimetri di torba pura setacciata finemente in superficie, in modo da promuovere lo sviluppo della delicata radice. Il substrato deve sempre essere fradicio. I semi nasceranno in un periodo che varia tra 10 giorni e 1 mese. 

 

Seedlings di 6 mesi