HELIAMPHORA

Scheda di coltivazione

 

Heliamphora sarracenioides

 

Il genere Heliamphora vive esclusivamente nella zona dei Tepui Venezuelani e dintorni. Sono piante con ascidi a forma di anfora o di calice i quali, riempiendosi d’acqua piovana, si trasformano in perfette trappole per qualnque insetto abbia la sfortuna di caderci dentro. Gli insetti vengono attirati attraverso un nettare molto dolce, prodotto all’interno di un piccolo cappellino vivacemente colorato di rosso, rivolto verso il centro della trappola. Le heliamphore hanno due tipologie di ascidi a seconda delle fasi di crescita: quelli giovanili sono molto allungati, spesso leggermente prostrati, con una piccola apertura che ricorda un po' la sarracenia psittacina. Gli ascidi adulti invece sono le tipiche anfore che danno il nome a questo genere.

In natura la maggior parte delle specie di Heliamphora vive in cima ad altopiani chiamati Tepui, a quote spesso molto elevate. In queste condizioni le temperature possono variare da un massimo di 40 gradi diurni a un minimo di 0 gradi notturni. Le radici sono sempre bagnate da acqua fresca, acida, che sgorga dalla roccia.

Alcune specie vivono anche in pianura, a temperature tropicali, come ad esempio Heliamphora heterodoxa “Gran Sabana” o Heliamphora ciliata

Vivendo in un ambiente ostile e dfficilissimo da esplorare, in cima ad altipiani spesso accessibili solamente tramite elicotteri, molte specie di Heliamphora devono ancora essere scoperte e classificate. 

La coltivazione è molto difficile, vista la fragilità di queste piante e la loro scarsa adattabilità. Il terrario è obbligatorio per avere dei risultati soddisfacenti, e spesso sono necessari sistemi di raffreddamento per aumentare l'escursione termica che, nei nostri climi, è sempre troppo scarsa.

 

Distribuzione del genere Heliamphora

 

VASI

Il vaso da preferire è un vaso in plastica di colore chiaro o meglio ancora in terracotta (comprato nuovo). Sono piante che amano avere sempre le radici fresche e tollerano male i ristagni, per cui il vaso in terracotta permette di avere una maggiore traspirazione.

 

SUBSTRATO

Il substrato classico per Heliamphora è torba acida di sfagno e perlite in proporzioni 1:1 con sfagno vivo in superficie.

La torba deve avere dei valori precisi:

PH: inferiore a 5

Materia organica: superiore a 90%

azoto: inferiore a 1%

Migliori risultati si hanno se si usa un substrato più vario, come ad esempio 20% torba, 40% sfagno secco reidratato, 40% perlite e vermiculite in tracce. Ovviamente lo strato di sfagno vivo in superficie è necessario per mantenere alta l’umidità e per evitare problemi di muffe o altre malattie.

E’ molto importante che il substrato non crei pericolosi ristagni, poco graditi da queste piante.

 

Heliamphora pulchella, ascidi giovanili

 

ACQUA

L'acqua deve avere un residuo fisso inferiore 50. Va bene l'acqua demineralizzata, l'acqua da osmosi inversa (acquistabile nei negozi di acquari), l'acqua piovana.

La maggior parte delle heliamphore non ama i ristagni e quindi è meglio evitare il sottovaso, e bagnare spesso dall’alto, riempiendo anche gli ascidi di acqua nel caso questa evapori.

Alcune specie come H. folliculata vanno addirittura tenute piuttosto secche, altre come H. minor gradiscono avere sempre il substrato ben umido e non disdegnano avere un paio di centimetri di acqua sul sottovaso, di tanto in tanto.

 

Foro che permette agli ascidi di Heliamphora di non riempirsi eccessivamente 
di acqua durante le piogge

 

RINVASO

Il rinvaso va fatto solo in caso di problemi, come ad esempio torba vecchia e puzzolente, radici che arrivano ad uscire dal fondo del vaso, parassiti o malattie. Il questi casi si deve fare attenzione a non danneggiare le radici e a maneggiarle il meno possibile. Gli ascidi di questa pianta sono molto fragili, quasi come il vetro. Vanno quindi maneggiate sempre con molta cura.

Una cosa importante da sapere è questa: le heliamphore utilizzano i vecchi ascidi secchi come materiale isolante per tenere il rizoma lontano dal substrato troppo umido. Se si rimuovono gli ascidi secchi, l'improvviso cambio di condizioni rischia di causare stress alla pianta o addirittura di far partire qualche malattia fungina. Io personalmente non ripulisco mai le heliamphore dagli ascidi secchi e le lascio crescere "al naturale",  ma se proprio vi infastidisce la vista di foglie morte tagliatele con una forbice ad un livello più alto possibile, ma mai alla base.

 

Heliamphora folliculata, ascidio in crescita

 

TEMPERATURA

Le temperature sono un fattore essenziale per coltivare queste piante: le specie d’alta montagna hanno bisogno di un’elevata escursione termica tra giorno e notte. Ideale è avere 25 gradi di giorno e 10 gradi di notte per tutto l’anno. Per mantenere questi valori è necessario avere un terrario raffreddato, o posizionato in una cantina molto fresca.

Le specie di pianura, o “Gran Sabana” sono più tolleranti alle alte temperature e per loro non è obbligatorio creare uno sbalzo termico tra giorno e notte. Anche gli ibridi sono più resistenti al nostro clima.

 

LUCE

In natura queste piante vivono in pieno sole d'alta quota, per cui è facile immaginare quanto importante sia la luce per la loro crescita.

Purtroppo nei nostri climi soffrono spesso il caldo eccessivo e la scarsa umidità. Tenerle ombreggiate non va bene perchè hanno bisogno della luce solare e quindi il miglior sistema è quello di tenerle in terrario sotto a delle batterie di neon fitostimolanti o faretti alogeni. I neon vanno posizionati anche molto vicini alle piante, fino a 2 cm dall’ascidio più alto. Se la pianta ha poca luce, formerà trappole deformi, verdi e prive di colore, spesso con un’apertura a imbuto molto ampio e sottile. 

E' meglio utilizzarelampade con varie lunghezze d'onda e diversa temperatura di luce, in modo da dare alle piante uno spettro più completo possibile. Per non sbagliare, neon ad alta luminosità e a 10.000°K sono un ottimo compromesso (io uso un mix di ADA NA-LAMP e OSRAM FLUORA).

 Fiore di Heliamphora nutans

 

 RIPRODUZIONE

Data la particolare delicatezza di queste piante, la riproduzione non è semplice da ottenere: la fioritura stressa molto la pianta, e anche tentare l'impollinazione è difficile. Il polline viene rilasciato solo attraverso il contatto con un oggetto vibrante, come le ali di un insetto, e la pianta non è autofertile: avremo quindi bisogno di due piante geneticamente diverse che fioriscono contemporaneamente per poter fare un'impollinazione incrociata. Scambiare polline tramite internet è il sistema migliore per poter trovare un "parthner" alla vostra heliamphora.

Il polline può essere raccolto tramite l'utilizzo di un diapason o un motorino elettrico, utilizzando lo stesso sistema illustrato nella sezione Byblis:

La divisione è un sistema più rapido per riprodurre una heliamphora, ma può causare molto stress alla pianta madre.

Le heliamphore sono piante "d'elite" che solo pochi riescono a coltivare e quelli che le coltivano bene sono ancora meno. In realtà le heliamphore sono piante piuttosto facili e robuste ma per crescere necessitano di condizioni che non tutti possiedono.

Io per esperienza mi sento di dire che un coltivatore che ha delle belle heliamphore non è un bravo coltivatore, è un coltivatore che ha la fortuna di avere l'attrezzatura giusta e il posto giusto per poterle tenere in modo ottimale. Una volta che si è ricreato l'ambiente (e l'unica difficoltà sta solo qui) le heliamphore fanno tutto da sole e l'unica cosa a cui si deve pensare è non dimenticarsi di bagnarle quando è ora di bagnarle.

Un mito che voglio sfatare in questo articolo è la delicatezza radicale di queste piante: si, è vero che le heliamphore sottoposte a un qualsiasi stress radicale (rinvasi, manipolazioni, divisioni) tendono a perdere l'apparato radicale ma è anche vero che se si rispettano alcuni piccoli accorgimenti la pianta riesce a rigenerarsi senza troppi rallentamenti nella crescita. Preferisco rinvasare a fine inverno o inizio primavera perchè secondo me è il periodo migliore per via della maggiore escursione termica che si riesce a ottenere.

Veniamo quindi alla nostra Heliamphora che abbiamo deciso di dividere. Dopo averla svasata bene e dopo averla ripulita da un po' di substrato (sfagno torba perlite e vermiculite in questo caso) possiamo notare che la parte rizomatosa compresa tra le radici e i punti di crescita è molto ma molto lunga. Le radici sono tutte concentrate dove vedete la torba, in basso:

 

La cosa a cui fare più attenzione in questo momento sono proprio i rizomi. Questi stoloni sono molto fragili, un po' come il gesso, e tendono a spezzarsi con molta facilità. E' molto importante dividere la pianta partendo da più in basso possibile, staccando i vari rizomi nella parte in cui sono uniti. In questo modo c'è la speranza che almeno qualche radice rimanga attaccata alla divisione. Se per errore spezziamo un rizoma più in alto, non buttatelo, c'è sempre la possibilità di farlo radicare, poi vedremo come.

Non sempre però, anche mettendosi d'impegno, si riesce a mantenere un minimo di apparato radicale su tutte le divisioni, può succedere che alcune rimangano orfane, come nella prossima foto. Niente panico, non è successo nulla di irreparabile: se il rizoma è sufficientemente lungo, la nostra divisione ha ottime possibilità di sopravvivere.

La cosa che si deve evitare prima di tutto è la disidratazione: prendere quindi un vaso di dimensioni adeguate, usare sfagno morto e perlite come substrato e circondare bene la nostra pianta con abbondante sfagno vivo posizionato in modo tale da ricoprire tutto il rizoma. Così facendo lo sfagno manterrà sempre la pianta umida e terrà lontano muffe e funghi. Giusto per essere sicuri che tutto vada a buon fine, una bella vaporizzata al giorno non farà sicuramente male.

 

Se la pianta non si affloscerà nel giro di un paio di giorni potrà già dirsi fuori pericolo. Se dovesse disidratarsi si potrà accorgersi dal fatto che le foglie giovani o in formazione si rammolliscono e diventano flaccide al tocco. Se questo dovesse succedere le cause più comuni sono:

- la pianta si è staccata con il rizoma troppo corto

- non c'è sufficiente umidità

- il rizoma è troppo esposto

Le soluzioni sono, rispettivamente:

- vaporizzare più spesso e pregare

- vaporizzare più spesso

- aggiungere sfagno vivo

 

Cose da non fare:

-Sconsiglio di utilizzare cellophan perchè favorisce lo sviluppo di malattie fungine

-Mantenere il livello idrico molto basso o si richiano marcescenze, le heliampore non amano i ristagni. Meglio vaporizzare spesso dall'alto ed evitare il sottovaso.