BYBLIS
Scheda di Coltivazione
Fiore di Byblis gigantea
Le specie del genere byblis sono: B. gigantea, B. liniflora, B. filifolia, B. acquatica, B. rorida, B. guehoi, B. lamellata. Di queste specie, solo B. giganta e B. lamellata sono perenni, tutte le altre sono annuali.
Queste piante sono originarie dell’Australia e della Nuova Guinea e sono anche chiamate “Piante Arcobaleno” a causa dell’effetto che causa la luce rifrangendosi sulle fittissime gocce di colla che ricoprono interamente queste piante.
Le più diffuse in coltivazione sono B. gigantea, B. liniflora e B. filifolia: la prima pianta è perenne mentre le ultime due sono annuali e quindi è necessario raccogliere i semi ogni anno in autunno e riseminarle in primavera.
VASI
I vasi migliori sono in plastica, dal diametro di almeno 12 cm. Anche i vasi in cotto vanno bene ma devono essere acquistati nuovi poichè trattengono le impurità e microrganismi potenzialmente dannosi. E’ preferibile alloggiare una sola pianta per ogni vaso. I vasi devono essere molto alti perchè le radici di queste piante sono lunghe e tendono a rarggiungere in fretta il fondo e a fuoriuscire.
SUBSTRATO
Il substrato classico per Byblis è di torba, sabbia di quarzo e perlite in proporzioni uguali 1:1:1
La torba deve avere dei valori precisi:
PH: inferiore a 5
Materia organica: superiore a 90%
azoto: inferiore a 1%
In mancanza di perlite si possono mettere due parti di sabbia di quarzo e torba. Il ghiaino è sconsigliato perchè è a grani troppo grossi e appesantisce troppo il substrato. Un pizzico di vermiculite fa solo bene.
ACQUA
L'acqua deve avere un residuo fisso inferiore 50. Va bene l'acqua demineralizzata, l'acqua da osmosi inversa (acquistabile nei negozi di acquari), l'acqua piovana o anche l'acqua oligominerale. Anche l'acqua dei deumidificatori può andare bene ma prima bisogna accertarsi che dalle linguette di condensazione non vengano rilasciati pericolosi sali di metalli.
Le byblis vanno coltivate con uno o due centimetri di acqua nel sottovaso, l’acqua va rabboccata solamente quando il sottovaso è completamente asciutto. In inverno l'apporto idrico va ridotto, ma il substrato non va mai lasciato seccare completamente.
RINVASO
Il genere Byblis non ama il rinvasi, è quindi consigliabile rinvasare solamente quando le radici tendono a fuoriuscire dal fondo del vaso, e il trapianto va effettuato mantenendo sempre integro il vecchio panetto di terra. Le radici di Byblis sono molto fragili!
TEMPERATURE
B. gigantea è una pianta che vive in un clima mediterraneo, le temperature ideali sono dunque comprese tra i 10 e i 30 gradi. Le byblis annuali invece si seminano in primavera all’esterno oppure in terrario in qualsiasi stagione.
LUCE
Byblis ama il pieno sole o un terrario molto ben illuminato.
RIPRODUZIONE
La riproduzione avviene soltanto tramite semina. I semi di Byblis annuali germinano senza particolari difficoltà sullo stesso substrato usato per le piante adulte, mentre i semi di B. gigantea hanno bisogno di trattamenti particolari per poter germinare: in natura i semi nascono solo dopo che un incendio ha distrutto la vegetazione circostante. In coltivazione si può simulare un incendio bruciando qualche filo di paglia sulla superficie in cui si ha appena seminato. Alcuni ritengono che sia sufficiente mettere a bagno i semi in acqua distillata per 24-72 ore. Il metodo più sicuro è lasciare i semi a bagno in una soluzione di acido gibberellico all’uno per mille per 24-48 ore.
Impollinazione di B. gigantea: la polvere gialla sul motore è polline
Anche l’impollinazione di queste piante non è semplice: B. liniflora si impollina senza problemi come una normale drosera, strofinando tra loro due fiori. B. gigantea e B. filifolia invece in natura liberano il polline solo in presenza delle vibrazioni prodotte dalle ali di alcuni insetti. In coltivazione si può simulare questa condizione facendo vibrare un diapason, una pinzetta, una linguetta di rame o qualunque oggetto che produca quel tipo di vibrazione. Una volta che il polline sarà rilasciato, si raccoglie con un pennellino o uno stuzzicadenti e si procede all’impollinazione.
B. gigantea non è autoimpollinante nè autofertile e quindi bisogna incrociare tra loro due piante geneticamente diverse per poter ottenere dei semi. Spesso scambiare polline tramite internet è l'unico modo per ottenere dei semi da queste piante.
Il sistema che uso io è un po' particolare: utilizzo un motorino elettrico appoggiato al bordo di un contenitore, il quale è a sua volta appoggiato alle antere del fiore. Azionando il motorino elettrico, le vibrazioni veranno trasmesse al fiore attraverso il contenitore in plastica: le antere rilasceranno il polline che cadrà direttamente nel contenitore. Per la spedizione di polline il materiale migliore è la carta da forno poichè permette una adeguata traspirazione e l'eventuale umidità non fa ammuffire il polline.